LA SCELTA DEL CANE: TEMPERAMENTO E ISTINTO PREDATORIO

LA SCELTA DEL CANE: TEMPERAMENTO E ISTINTO PREDATORIO

Quando si tratta di sceglire un cane la gente crede di avere spesso le idee chiare.Vedere un cane simpaticissimo in una pubblicità oppure rimanere affascinati dal cane di un amico può indurre una persona a scegliere un cane solo per il gusto personale. Benchè il gusto abbia la sua importanza la scelta andrebbe però ponderata più attentamente per non incorrere in sorprese che nel tempo si rivelerebbero sbagliate.
La razza è un primo indicatore importante. Capire a che gruppo appartiene una razza, la funzione per la quale negli anni è stata selezionata, ci aiuterà nel comprendere se essa può o meno fare al caso nostro.
Certamente la razza non fa il cane, infatti non è detto che tutti i pastori del caucaso facciano la guardia o che tutti i golden retriever siano dei compagni tranquillissimi e affettuosi. Come per gli esseri umani è il soggetto che conta, ma orientarci considerando la razza ci aiuterà a selezionare meglio il cane che più rispecchia le nostre aspettative.
Un cane può essere semplicemente un compagno di giochi nella nostra quotidianità, oppure ricoprire funzioni più precise quali la difesa, la guardia, la pet-therapy, la caccia o altro.
La selezione del cane da parte dell’uomo nel corso dei secoli, con lo scopo di ottenere soggetti predisposti a svolgere dei compiti precisi, è significato privilegiare determinati tratti morfologici e soprattutto caratteriali che nel corso degli anni hanno identificato la specie canina in dieci gruppi:

  1. Cani da Pastore
  2. Cani di tipo Pinscher e Schnauzer, Molossoidi e cani Bovari Svizzeri
  3. Terrier
  4. Bassotti
  5. Cani di tipo Spitz e di tipo primitivo
  6. Segugi e cani per pista di sangue
  7. Cani da ferma
  8. Cani da riporto – Cani da cerca – Cani da acqua
  9. Cani da compagnia
  10. Levrieri

Alcune di questi tratti caratteriali dall’ uomo selezionati, come ad esempio temperamento e istinto predatorio, per alcuni di questi gruppi canini che operano in ambiti della cinofilia come ad esempio la caccia, la pastorizia, l’utilità e difesa, la ricerca e il soccorso ecc., sono da considerarsi delle qualità.

Diversamente, per un neofita alla sua prima esperienza con un cane, possono rappresentare un

problema serio e a volte difficile da gestire.
Userò un esempio per rendere l’idea.
Immaginiamo di voler acquistare un cane di razza Labrador, visto in una pubblicità, per far compagnia alla nostra nonna.
Le nostra aspettativa é di regalarli un cane dolce, socievole, e che non dia troppo fastidio.

Inaspettatamente però una volta che il cane arriva a casa e si ambienta, cominciano i problemi: il cane è irrequieto, piange, salta addosso alla nonna, vaga per la casa mettendo il muso da per tutto e fa danni su danni. Inoltre la nonna non riesce a spostarsi da una stanza all’ altra perché lui gli afferra la gonna e gliela tira prepotentemente . La nonna stanca, vorrebbe riposarsi, ma lui insiste a portargli pantofole, rubate dalla camera da letto, perché giochi con lui.

Vi viene da chiedervi allora se il cane che avete regalato ha un problema comportamentale, o invece è tutto normale?

In tutte le malefatte che il labrador compie, temperamento e istinto predatorio sono il più delle volte la causa che lo inducono a questo comportamento.

Ma cerchiamo di capire meglio:


Il Labrador Appartiene al gruppo 8( cani da riporto). Un cane da riporto deve essere in grado di riportare al proprietario tutti i tipi di cacciagione su terra o in acqua: grossa selvaggina o uccelli caduti. Tutto ciò
sfruttando l’olfatto per seguire lunghe tracce. In tempi più recenti queste ottime qualità unite ad una eccezionale capacità nel nuoto hanno permesso al Labrador di diventare anche un ottimo cane da soccorso in acqua e su terra.
Quali caratteristiche e istinti sono state selezionate dal diciottesimo secolo ad oggi per arrivare a questi obbiettivi?
Il temperamento è senza è dubbio una caratteristica importante. Per temperamento si intende la reattività con la quale un cane reagisce ad uno stimolo esterno. Un banale esempio è quando chiediamo al nostro cane di giocare con noi. Alcuni reagiranno pigramente o non reagiranno affatto, altri lo faranno tempestivamente e con foga tale da diventare a un certo punto anche invasivi.
Un altro esempio è quando usciamo al guinzaglio. Alcuni cani reagiscono spontaneamente camminando pacatamente a fianco al padrone, altri invece tendono a tirare al guinzaglio e a piagnucolare, attratti da ogni nuovo particolare che l’ambiente offre.
Il temperamento alto o iper-temperamento allo stato naturale è certamente una qualità che serve al soggetto per sopravvivere e riprodursi. In un contesto famigliare questi scopi perdono la loro rilevanza. Questa dote va allora controllata correttamente attraverso un educazione ferma e un buon addestramento.

Tornando a parlare del labrador di prima, la sua necessità motoria e il suo surplus di energia derivante dal suo temperamento non sarebbe coniugabile con il ritmo lento e ripetitivo della vita da appartamento di una persona anziana come la nonna, che per quanto impegno e buona volontà possa metterci, non avrà mai né la forza né la fermezza tale da essere un buon leader per un cane di questo tipo.


Nel corso degli anni ho addestrato molti cani con iper-temperamento, non solo labrador naturalmente. Per possedere un cane come questo bisogna avere un carattere forte e fermo , molto tempo da dedicarli e spazio a sufficienza per per giocare e soddisfare i suoi bisogni. Inoltre nel maggiore dei casi è indicabile consultare un addestratore per capire come gestire le diverse situazioni.



Naturalmente come ho detto prima non tutti i labrador sono così. La selezione negli ultimi tempi ha prodotto labrador capaci di essere ottimi soggetti anche in settori delicati come può essere la pet-terapy,

Un altro istinto fondamentale in un cane in stretta correlazione con il temperamento è l’ istinto predatorio.
Un cane con un buon temperamento reagirà tempestivamente a uno stimolo che annuncia l’atto predatorio, ammesso che istinto predatorio faccia parte del suo DNA.


Per capire bene come si svolge un azione predatoria descriviamola integralmente come avviene in natura:

-cercare uno stimolo scatenante come un odore o un avvistamento

-fissare lo sguardo

-avvicinarsi alla preda per attaccarla

-inseguire la preda

-catturare la preda

-ucciderla

-riportarla o nasconderla

-mangiarla



Oggi giorno alcune razze sono state selezionate proprio per eccellere in alcune di queste fasi: i labrador ad esempio sono più predisposti nella fase del riporto, i levrieri nell’ inseguire la preda, i cani da ferma sono ottimi nell’avvicinarsi alla preda per attaccarla, i cani da pastore sfruttano l’istinto predatorio per mantenere uniti gli elementi del gregge.

Anche nel cane da utilità e difesa l’istinto predatorio viene allenato continuamente in quanto fondamentale nei tre settori di pista, obbedienza e attacco.

Quando i cani vivono a casa è facile osservarli cimentarsi in vere e proprie azioni predatorie come inseguimenti a gatti, lucertole e altri animali. Quando le prede non sono esseri viventi invece possono essere palline da tennis, stracci, pantofole e oggetti di ogni tipo con i quali il cane giocando simula l’azione predatoria.

L’istinto predatorio fa parte delle istintività allenabili, vale a dire con dei processi di allenamento può essere incrementato oppure frenato.

Esso inoltre tende a esaurirsi in due casi:

se l’azione predatoria dura molto, è quindi il cane tende ad affaticarsi. Questo caso in natura si verifica quando un predatore non riesce dopo una lunga azione di caccia ad afferrare e uccidere la preda. L’affaticamento lo porterà a fermarsi e riposare prima di intraprendere una nuova azione di caccia.

Se lo stimolo predatorio tende a ripresentarsi continuamente a intervalli di tempo molto brevi tra loro. Volendo fare un paragone con la natura potremmo pensare a un predatore che avendo già cacciato e soddisfatto il suo bisogno nutritivo, non avrà interesse a seguire una preda che gli passa anche vicino, fino a quando non avrà nuovamente fame.

Come detto prima l’ istinto predatorio può anche essere incrementato: un azione predatoria breve in cui il cane riesce a catturare, uccidere la preda e portarla nella tana lo gratificherà e lo invoglierà a lavorare con maggiore motivazione quando verrà di nuovo il momento.

Quando un cane è impegnato in attività cinofile si cerca sempre di mantenere l’ istinto predatorio alto o comunque si cerca di sfruttarlo al meglio. Al proprietario che desidera il cane solo per compagnia invece, sarebbe consigliato non alimentarlo troppo. Consiglierei di giocare il cane con palline, straccetti od altro fuori dall’ ambiente domestico e per sessioni molto lunghe fino a stancarlo, in modo da soddisfare il suo istinto e tenerlo tranquillo in casa, scongiurando eventuali danni come ad esempio indumenti o altri oggetti distrutti e/o disseminati in giro per la casa. Naturalmente questo non sempre è sufficiente e rivolgersi a un esperto rimane sempre la soluzione migliore.

Concludendo, per quei proprietari con poca esperienza e che non hanno particolari pretese dai loro cani , proporrei delle tipologie di cani con un temperamento e un istinto predatorio medio ma mai esagerato, in modo che l’esperienza e all’ occorrenza un buon addestramento, possano rendere gestibili o anche sfruttabili tali qualità.

Dopo essere convinti della razza che volete prendere, informatevi sempre dall’ allevatore sulla genealogia del cane che volete acquistare, sul carattere dei genitori, in modo da avere sempre un idea chiara del carattere del cane che porterete a casa.

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